Interno giorno
Casa dei genitori di Phoebe.
Protagonisti: Phoebe, sorelladiPhoebe, padrediPhoebe (a voi indovinare chi dice cosa)
Emma, seduta sulla sdraietta mulina i piedini come nemmeno Armstrong ai tempi d'oro, ciucciando allegra una paperella.
- Certo Emma che t'ho messo questi calzini stamatina alle undici e li hai già distrutti prima di pranzo! Una strage!
- Dai che domani pomeriggio non lavoro e andiamo insieme al centro commerciale.
- Sì, sì dai. magari andiamo pure da Secondamanina.magari hanno venduto qualcosa di nostro.
- Figuriamoci, per andare in giro a spendere siete fatte a misura.
- Ma se ho comprato quasi tuto usato per mia figlia! Pure il trio! Ho fatto un affarone!
- E l'hai messi da parte i soldi risparmiati? Non credo.
- Ma che vuol dire? C'ho comprato altre cose.
- Utilissime.
- Certo. Lei cresce e le sfugge tutto.
- Certo.
- E non siete maniache, vero?
- (All'unisono) NONO.
- Mmmm.
- Ad ogni modo, l'usato è fighissimo.
- Vero. C'ho preso un sacco di cose. La sdraietta, per dire.
- E quel vestitino delizioso.
- E il giubbino senza maniche.
- Bellissimo.
- Aveva il cartellino attaccato ancora!
- Comprerei tutto usato, guarda.
- Il tuo fidanzato anche è usato. Usato seminuovo.
- Garantito, però.
- Usato poco, almeno.
- Funzionante al 100%?
- Abbastanza.
- La figlia almeno è nuova.
- Decisamente.
- Almeno lei.
- Vabbè, ho messo al mondo due folli.
Sarà un caso?