Non è stato tanto freddo quest'inverno, è vero.
Non ci ha fatto tremare, non ci ha esasperato con neve e brina, non è stato cattivo.
Ma è stato lungo.
Immensamente lungo.
E piovoso.
Maremma pluviometro.
Forse perché Emma da ottobre s'è presa all'asilo tutti i germi che sono stati classificati dal 1900 ad oggi? Forse.
Ma sono stanca, infreddolita, gonfia e pure con la ritenzione idrica.
Sono stufa della sinusite, del raffreddore e delle orecchie tappate.
BASTA.
Voglio il sole, quello tiepido che fa nascere le gemme, spuntare le primule e sgranchire le ossa.
Il sole di primavera, quello che ti fa venire voglia di mangiare l'insalata a pranzo, di correre in palestra e di dormire dopo pranzo.
Sono stufa di uscire con cappello, sciarpa e guanti. Ho voglia di un giacchettino leggero, di prendere Emma per mano ed andare a provare la sua nuova andatura in riva al Lago senza paura di un vento gelido a folate. Portarla sull'altalena e vedere la sua faccia impaurita trasformarsi in un sorriso sdentato.
Voglio sedermi su una panchina e guardare il sole che luccica sulla superfice del Lago.
Voglio vedere la luce in fondo al tunnel dell'inverno.
Voglio la primavera.