Siamo nel ventunesimo secolo.
Nel 2005, siori e siore del pubblico pagante.
Tante regole sono crollate, basta col maschio signore e padrone della casa che riporta a casa la pagnotta e la femmina giù a pulire i pavimenti come Cenerentola.
Oggi capita non di rado che le donne guadagnino più dei relativi compagni, con grande scorno della parte scema della popolazione maschile.
Abbiamo fatto la storia.
Già.
Noi donne abbiamo bruciato il reggiseno in piazza da tempo immemore, anzi l'hanno bruciato le nostre mamme ballandoci intorno al ritmo delle canzoni di Gianni Morandi come nella migliore
tradizione Made in Italy.
Tarallucci & wine.
Ci siamo evolute.
Migliorate.
Cresciute.
Rifiutiamo un certo atteggiamento maschile che vuole far passare la femmina per una creatura incapace di pensare a sè stessa penalizzando una indipendenza più che dovuta.
Ovvio.
Facciamo tutto da sole. Anzi, alcune di noi si arrabbiano come iene offese se solo un uomo prova ad offrirsi per certi lavori, chè ce la faccio da me.
Eppure quando i due giovani uomini che aspettano l'ascensore con te ti travolgono per montarci sopra al volo prima di te e ripetono la stessa manfrina al momento di
scendere, è inevitabile rimpiangere la cavalleria ed il galateo degli uomini di una certa età.
Ma, temo, l'abbiamo voluto noi.
Nel bene e nel male (e di bene ce n'è parecchio).
E tanti tanti auguri per la festa della donna...