6 aprile 2010
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22:41

E così è passata la Pasqua.
Io, di educazione cattolica, mi son trovata a non avere voglia di andare in chiesa per queste feste. Non mi
andava di stare lì a ripetere parole senza senso in un mantra inutile e vuoto, mentre il prete del paese si compiaceva solo della chiesa piena e dell’obolo straripante di monetine da venti
centesimi.
Come un uovo di cioccolata rivestito di finissimo moralismo ipocrita, dentro ha una sorpresa che sa di già visto
e di paccottiglia. Pedofilia? Vaticano SpA? Bigottismo?
E quel che mi resta è passare una Pasquetta piovosa e fredda a vedere sul divano il film sulla vita di Wojtyla,
che aveva le sue pecche però almeno ci provava.
Questa Chiesa asincrona, onanistica, retrograda e chiusa in sé stessa, per cui l’uomo non conta nulla cosa
ha da darmi?
Cos’ha da dare alla mia fame spirituale?
Vengo dopo il tiggì.
Io, i telegiornali li odio.
Tutti, non solo quelli fascisti ed epurati di Minzolini. Mi dà fastidio anche Sky, persino La7. Anche il Tg
regionale, pensate. E dire che parla veramente di cose assurde.
Si salva solo Current, unico baluardo dell’informazione
seria. Ma non fa TG.
Mi danno la nausea.
Come si fa a cenare e vedere il faccione lampadato e sorridente di Berlusconi?
Disgustorama.
Legàmi.
Le elezioni le ha vinte la Lega, inutile girarci intorno.
E quindi, proprio in virtù della vittoria, inizia a pretendere. Inizia subito calando un asso della stupidità
umana: l’abolizione dell’obbligatorietà dell’azione penale (qui spiegata nella sua importanza per principianti).
Mi viene da chiedere se certe cose se le sognino la notte o gliele consigli il Mago Othelma. O Silvio, che poi
più o meno è uguale.
A quando l’abolizione della presunzione di non colpevolezza?
E la creazione di una legge sul colore dei capelli?
A quando l’abolizione dell’italiano a favore del dialetto? Come lingua straniera, invece dell’inglese, propongo
il lombardo, novello esperanto.
Tanto gli italiani sono quasi tutti semi-analfabeti, chi vuoi che se ne
accorga?
Siamo tutti (o quasi) involuti in Homo Zappiens al servizio della TV.
Leggo Wallace.
Lo leggo e penso che mai potrò scrivere come
lui, mai nemmeno immaginare mezza pagina del suo genio. Eppure lui s’è ucciso, non ce l’ha fatta.
Lui s’è ucciso e quasi nessuno in Italia l’ha pianto.
Lui s’è ucciso e Dan Brown è considerato un grande scrittore.
Applausi.
Mi sembra di aver poco da dire in questo blog, sto meditando di mettere in pausa e aprire un blog di cucina
alternativa.
Ho perso fiducia.
Nella gente, soprattutto. Nella cultura e nel domani, anche.
Io domenica parto, vado una settimana in vacanza.
Speriamo di ricaricare le pile…