Qualche volta la vita mi fa paura.
La vita è un vortice, corre, scappa via veloce e cattiva.
Un nuovo lavoro che non è proprio quello che ho fatto finora, uno vecchio da lasciare con tutti gli strascichi e ammenicoli vari ed eventuali, materiali e spirituali.
Una persona che ritenevo importante che bussa per rientrare un po' nella mia vita. Anzi, no. Bussa alla mia porta per divertirsi e vedere l'effetto che fa. L'effetto che fa è quello del terremoto
dell'Irpinia, più o meno, ma non è che posso tanto darlo a vedere, chè sembrerei immatura ed anche un filo deficiente.
La mia vita che scorre, la vedo. E' lì che gira come una trottola, di quelle che si caricano a molla da sopra. ne avevo una da bambina, e ogni volta che la carica finiva ci rimanevo male. Avrei voluto continuare a vederla girare all'infinito, sfidando l'impossibilità del moto perpetuo.
Sono stata così presa da ME e dai miei ultimi problemi da non vedere i problemi, le preoccupazioni e le rughe di chi mi sta più vicino di tutti.
Le turbe, le infelicità, le solitudini che albergano nelle menti di chi mi vive accanto.
E poi, all'improvviso, ti arrivano veloci ed improvvise come uno schiaffo in faccia a piena mano.
No, niente di grave,di irreparabile. Niente materiale da Film Dossier, per carità. Casa mia non è certo Casa Forrester, per tanti e tanti motivi.
La banale quotidianità, il tran tran.
Ma è proprio questo.
Inseguiamo la felicità, la serenità, l'appagamento, l'amore.
Le inseguiamo prendendo delle strade che, al momento, ci sembrano ottime, giuste per noi.
Ma se non lo sono?
Possiamo continuare a lottare ed elemosinare amore anche dopo tanti anni?
Non cambia mai niente?
Possiamo vivere nella sottile infelicità?
E' questa la condizione abituale dell'età adulta?
Oppure, è questo che vuol dire comunemente "essere sereni"?
Vuol dire essere cullati nel limbo delle giornate tutte uguali, sperando che non venga peggio?
Vedersi crescere le rughe, imbiancare i capelli e crescere l'indifferenza di chi ci sta accanto?
Magari io sto esagerando, sull'onda emotiva della SPM e degli occhi tristi di mia madre. Di sicuro ci saranno tante belle cose, tante cose che anche lei si è solo dimenticata in un momento di
sconforto.
Però, magari, anche no.
Ma la felicità esiste?
E se esiste, è patrimonio degli sciocchi che non vedono più in là del naso o delle persone semplici?
E' giusto inseguirla?
Oppure è come Will Coyote all'inseguimento di Beep Beep?
Ecco, io mi sento molto come se una pietra mi stesse per cadere in testa.
E mica lo so se c'è scritto ACME sopra...