26 luglio 2004
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12:00

Sì, lasciano basita proprio me, legittima proprietaria di quel residuo di cervellino che mi porto a spasso attaccato al collo. Pensa un po' gli altri che ci dovrebbero capire.
Un lato sconcertante della mia personalità (che mi è stato fatto notare dal solerte Giacomo, che non me ne fa passare una) è la mia totale ed assoluta incapacità di accettare complimenti.
No, non è falsa modestia.
Magari. Non starei qui a dissertarci sopra.
Proprio non ci credo.
L'esempio tipico di questo mio scetticismo totale ve lo porto al volo.
Venerdì pomeriggio camminavo nell'ingresso di un grande magazzino e uno mi apostrofa fischiando un "Complimenti!".
Ora, io nell'ordine ho pensato:
1) Dici a me?
2) Ma sei sicuro?
3) La fame è una brutta cosa.
4) Sei cieco.
5) Questo qui mi sta prendendo per il culo (Oui, je parle français).
BINGO! Ecco, è così.
Fattostà che gli ho risposto con uno sguardo inceneritore che avrebbe messo paura a Freddy Kruger.
All'onor del vero, il tipo era pure bruttino, sennò magari avrei cercato di approfittare di quel suo minuto di follia. Invece sono passata oltre, pure seriamente indispettita.
E che proprio non ci riesco.
Non li so accettare i complimenti.
In nessun campo.
Pure se qualcuno mi dice:"Sai, scrivi bene!" la mia risposta automatica sarà: "Non credo. E comunque c'è di meglio"
E non c'è verso di farmi cambiare idea o di farmi credere che non si così.
Anche se mi dicono "Buono questo dolce che haifatto" mica ci credo (in questo caso è una cazzata di sicuro. Ma di sicurooo!!!).
Credo di essere patologica.
Come si chiama una che non accetta complimenti? Ci sarà una definizione medica apposita o riguarda solo me?
Forse dovrei farmi vedere da uno bravo.
Mi ricordo che una volta a 13 anni un ragazzo mi definì carina. Ci credete? Non c'ho dormito la notte, rigirandomi nel letto. Pensando e ripensando a che cosa diavolo avesse voluto dire. A occhi sbarrati fissando il soffitto bianco.
Ora ci dormo, ovvio, ma non ci credo.
Nel 99% dei casi, penso sempre che ci sia un secondo fine.
Forse perché, in effetti, alla fine c'è sempre.
Ora, come potete notare, la faccenda va avanti da un bel po' e non credo che oramai ci sia via di scampo.
Tra un commento negativo e uno positivo, la mia mente malata immagazzinerà sicuramente il primo, scartando a priori il secondo come una facezia da nulla.
Perché?
Magari una visitina dallo psicologo devo farla. Magari non da uno transazionale, ma l'idea di una visitina non è da scartare.
Solo una persona nella mia vita ha avuto il potere di farmi sentire davvero bella, come se fossi una fotomodella di Vogue solo perché i suoi occhi mi guardavano e le sue mani mi sfioravano.
Peccato che certe cose finiscano.
E che poi rimangano i segni...