… Berlusconi is not speaking in my name, come se questo facesse differenza. Inutile
scriverlo come stato di Facebook, inutile urlarlo ai quattro venti, lanciare pubbliche scuse sulle fan page di Obama. Arrendetevi: parla anche a vostro nome, a nome di tutti. Anche a mio
nome, per esempio. Perché, sebbene mi costi molto dirlo, è stato eletto dal popolo a maggioranza.
Un popolo onubliato dal carrozzone mediatico e dalle chiacchiere vuote delle tv commerciali, nonché dalle tette in bella vista delle veline, per carità.
Con una legge elettorale di merda inventata ad hoc per mandare su i servi del padrone, son convinta.
Ma , signori miei, resta eletto democraticamente a maggioranza e quindi la risposta è: sì, ci rappresenta tutti quando anche quando fa cucù alla Merkel o fa scene da pensionato con l’alzheimer al
G8 con Obama.
E quindi parla anome di tutti noi.
Lui siamo noi.
Anche all’estero, sì.
Anche se ci sbracciamo a dire no, non è vero.
Anche se esponiamo cartelli su internet per dissociarci.
Sempre finché non lo buttiamo giù dalla torre e per far questo bisogna alzare la testa.
E, per esempio, andare a votare quattro bei SI’ al referendum del 12 e 13 giugno.
Anche se c’è il sole.
Anche se vorreste andare al mare.
Anche se c’è la fila.
Anche se non c’avete voglia.
Sennò zitti.
E fatevene una ragione…