
Non so se ve lo state chiedendo, ma no, non sono morta e nemmeno emigrata.
Sono in salute (tiè, tiè, tiè!!) e non mi hanno ancora messa in galera.
Per una volta non è colpa nemmeno della connessione a banana dono della Vodafone o del lavoro interessante
come sbucciare noccioline.
Sono io che c’ho il blocco dello scrittore.
E' tutta colpa mia.
Ho troppi pensieri per la testa, un gatto che si agita nello stomaco facendosi le unghie sul mio intestino e i neuroni che giocano a ping pong coi pensieri aumentando squilibri congeniti già
abbastanza importanti.
Situazioni che non dipendono da me mi tengono imprigionata come un burattino ai suoi fili.
E così mi viene meno la voglia di scrivere, le parole mi muoiono sulla punta delle dita, il cervello vaga nel
limbo e quel poco di ironia che mi rimane mi serve tutta per tirare a campare.
C’ho il cervello imballato, insomma.
Ma non è che non torno, state tranquilli.
Era solo così, per dire.
Insomma, so incasinata, ma mica vi liberate così di me…