Avete mai visto “L’onda”?
No?
Peccato. Dovreste.
E’ un bel film, del 2008, non d’essai ma quasi. Insomma, lo Warner Village non lo ha proiettato, ma figurarsi.
Dicevamo.
L'onda. Die Welle, appunto.
Parla di Reiner, un professore tedesco punk-rock adorato dai ragazzi per la sua estrosità che, durante un corso tematico sull’autocrazia, decide di dimostrare ai suoi studenti che l’instaurarsi
di un regime totalitario è sempre possibile anche nella nostra società così democratica.
Loro lo scherniscono: in Germania, oggi, ma no, non scherziamo, impossibile.
“La nascita di una nuova dittatura è impossibile, perché ne conosciamo le conseguenze", recita uno dei protagonisti del film con fare sicuro e, diciamocelo, con una spocchia da
schiaffi.
E invece sì, aveva ragione lui.
In una settimana la classe pigra ed annoiata si livella, disciplina e veste come in un vero regime. Tutti bellini in camicia bianca, a fare il gesto dell'onda ed a considerarsi una èlite in tutto
e per tutto.
Iniziano a sentirsi parte di qualcosa, legandosi a gesti e simboli concordati e riconoscendo come leader e despota il professore, prima divertito poi terrorizzato dalla potenza
dell’esperimento.
Ed infatti l’esperimento gli scappa di mano, trasformandosi in tragedia vera e propria.
Ma è davvero così facile ricreare un totalitarismo?
Potrebbe succedere davvero e di nuovo?
Oggi?
Siamo così fragili?
Gli ingredienti non sono molti e sono a buon mercato, facilmente reperibili in una società come la nostra fatta di idolatrie al Corona di turno ed ignoranza massificata da Moccia dipendenti.
1. concentrazione del potere in capo ad un'oligarchia inamovibile e politicamente irresponsabile [9]
2. imposizione di una ideologia ufficiale con conseguente discriminazione del diverso e/o non omologato alle idee sviluppate dalla massa stessa.
3. presenza di un partito unico di massa
4. controllo delle forze operanti nello Stato (polizia) ed uso del terrore
5. completo controllo della comunicazione e dell'informazione.
Vi ricorda niente?
A me sì.
Preferivo Reiner…